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Fino al secolo scorso l’aquila reale era presente in tutti i continenti, ma, negli ultimi decenni il suo areale di distribuzione si è molto assottigliato. Oggi la si può trovare solo sui rilievi montuosi dell’Europa, dell’America settentrionale, dell’Asia del nord, del Giappone e in alcune regioni dell’Africa Mediterranea. In Italia si può trovare solo sui rilievi appenninici e alpini, sui monti della Sicilia e della Sardegna. Si tratta di una specie molto adattabile che, nel corso dei secoli, si è stabilita negli ambienti più diversi. Il suo habitat naturale comunque è costituito da pianure semi-alberate e ampi spazi aperti da poter sorvolare alla ricerca di cibo. Predilige i paesaggi rocciosi con scarsa vegetazione dove poter nidificare. Non ama le zone ricche di vegetazione, quelle eccessivamente antropizzate e le pianure.
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L’aquila reale è una specie monogama. Le coppie una volta formatesi restano insieme per tutta la vita. Le coppie, inoltre, una volta scelto il loro territorio vi si stabiliscono e vi rimangono per molti anni. I nidi vengono costruiti lungo i costoni rocciosi, sui rami degli alberi più alti o nei pressi di qualche dirupo. I nidi non vengono costruiti troppo in alto, ma, più in basso rispetto alla zona di caccia per evitare di dover effettuare faticose risalite con qualche preda tra gli artigli. Entrambi i genitori controllano il territorio e segnalano la loro presenza ad eventuali intrusi sorvolando la zona di loro competenza. La stagione degli amori per le aquile reali coincide con l’arrivo della primavera. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un preciso rituale di corteggiamento, detto ‘danza del cielo’. Tale danza vede protagonisti entrambi i componenti della coppia che si cimentano in spettacoli acrobazie. L’accoppiamento avviene sulla terraferma. La femmina depone solo due uova a circa cinque giorni di distanza l’una dall’altra. La cova è affidata alla femmina e dura circa 45 giorni. Il maschio si occupa di nutrire la femmina e i due nuovi nati. Solitamente sopravvive un solo pulcino. Appena nati i piccoli dell’aquila reale sono ciechi e coperti da una sorta di lanugine bianca. Vengono nutriti dai genitori per circa due mesi. Poi i giovani aquilotti iniziano a fare le prove di volo e dopo circa 4 mesi dalla nascita imparano a volare e diventano indipendenti. I genitori allora li accompagnano al di fuori dei confini del loro territorio e li lasciano prendere il volo. I giovani aquilotti saranno nomadi fino a 4-5 anni, quando si troveranno una compagna e conquisteranno il territorio per mettere su famiglia.
L’aquila reale si nutre principalmente di mammiferi, uccelli e rettili. E’ molto ghiotto di roditori, conigli e scoiattoli. La sua dieta prevede anche galline, serpenti, tartarughe, sauri, ramarri e in periodi di scarsità di cibo si nutre anche di carogne. I partner spesso vanno a caccia insieme. I piccoli necessitano di grosse quantità di cibo per poter crescere, quindi, in questa fase la caccia si fa più intensa. La tecnica di caccia dell’aquila è principalmente quella dell’agguato. La preda viene avvistata dall’alto poi catturata piombandole addosso con gli artigli. Le aquile cacciano in coppia, mentre una spaventa e distrae la preda, l’altra piomba dall’alto e la cattura. Le aquile sono ottime cacciatrici anche in volo. L’aquila reale è una specie a rischio estinzione ed è protetta su tutto il territorio italiano. La caccia e il prelievo in natura sono severamente vietati. A minacciare la sopravvivenza di questo splendido animale ci sono il bracconaggio, la progressiva distruzione degli habitat naturali e l’utilizzo di pesticidi che inquinano l’acqua con danni irreversibili per le uova.
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