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L’areale di distribuzione della beccaccia comprende principalmente i territori euroasiatici. In Europa si può trovare in tutte le regioni, comprese le isole britanniche e quelle atlantiche. In Asia si spinge fino ai territori più remoti della Cina, del Tibet e della Mongolia. In Italia è presente nei mesi autunnali e invernali per lo svernamento. L’areale di nidificazione è costituito dalle regioni dell’Europa settentrionale e da quelle dell’Asia centrale. Può nidificare anche sulle Alpi e sugli Appennini. Il suo habitat naturale è costituito essenzialmente da boschi di querce, frassini, betulle, castani, larici, faggi e ontani. Predilige i terreni cespugliosi e con un fitto sottobosco, dove può mimetizzarsi alla perfezione e dove riesce a trovare da mangiare in abbondanza scavando nel terreno con il lungo becco. Il sottobosco deve essere umido e ricco di foglie e erbe. Al nord si stabilisce nelle fitte foreste che caratterizzano il paesaggio e nelle pinete.
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La femmina della beccaccia costruisce il nido all'interno di buche e di depressioni del terreno che, poi, imbottisce con foglie secche, fili d’erba, ramoscelli e altro materiale utile a renderlo più confortevole. Il nido viene costruito nei punti più silenziosi e solitari dei boschi o sotto qualche cespuglio isolato. Una volta costruito il nido, la femmina procede alla deposizione delle uova che sono grandi e lisce. In media vengono deposte quattro uova a covata. L’incubazione dura circa tre settimane. La cova è affidata esclusivamente alla femmina. I piccoli vengono alla luce nudi e ciechi e vengono nutriti e accuditi da entrambi i genitori. In questa fase il maschio si occupa di procurare da mangiare alla prole. Nel periodo degli amori i maschi diventano molto battaglieri e tendono a lottare tra di loro per difendere il territorio e la femmina. Le lotte sono caratterizzate dall'emissione di acuti fischi che tendono a spaventare e intimorire il rivale in amore.
La beccaccia è un insettivoro e la sua dieta si base principalmente su vermi, larve e piccoli molluschi. Si procura da mangiare scavando nel terreno umido del sottobosco con il lungo becco. Non disdegna di frugare tra lo sterco dei bovini alla ricerca di insetti e larve. In particolari condizioni può nutrirsi anche di bacche, mirtilli, chicchi di mais e semi vari. La beccaccia tende anche a ingoiare con regolarità pietruzze che servono a favorire e agevolare la digestione. La beccaccia è un uccello molto furbo e intelligente con sensi estremamente sviluppati. La prima tecnica di difesa è rappresentata dal mimetismo. Le beccacce, infatti, tendono a nascondersi accovacciandosi tra le foglie cadute al suolo. Si tratta di un uccello dalle abitudini crepuscolari che esce solo dopo il tramonto alla ricerca di cibo, mentre, durante il giorno resta nel nido a riposare. La beccaccia ha numerosi predatori in natura, ma, la minaccia principale per la sua sopravvivenza è rappresentata dall’uomo. La caccia alla beccaccia, infatti, è molto diffusa per la bontà delle sue carni e per questo è molto ambita. E’ vietata cacciarla all’alba e al tramonto poiché in questi momenti la beccaccia è particolarmente vulnerabile avendo i riflessi molto ridotti. E’, invece, cacciabile con la tecnica della ‘ferma’ con l’ausilio di cani da caccia appositamente addestrati. In Inghilterra, a partire dal 19esimo secolo, è stata selezionata una razza addestrata appositamente per al caccia alla beccaccia, woodcoock in inglese, che è il Cocker Spaniel inglese. Tra le piume delle sue ali c’è, infine, una particolare penna che viene detta ‘pennino del pittore’ poiché viene utilizzata dai pittori per eseguire le rifiniture sulle tele.
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