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L’areale di distribuzione del beccaccino è molto ampio. E’ presente in Europa, Asia, Africa e Americhe. E’ assente dall’Oceania. Il suo habitat naturale è costituito da paludi, risaie, prati umidi e praterie. Fondamentale è la vicinanza di un corso d’acqua, quindi lo s può trovare anche alle foci dei fiumi, nei pressi di laghi e laghetti artificiali. In generale si tratta di una specie molto adattabile e questo ne ha consentito l’ampia diffusione. Essendo una specie migratrice in inverno tendono a svernare nelle regioni più calde come il Sud America, l’Africa mediterranea e le regioni più calde dell’Europa e dell’Asia. In Italia e svernante e nidificante. Lo si incontra più frequentemente nelle regioni del centro sud tra agosto e novembre e tra febbraio e aprile. La nidificazione avviene di solito nella tundra e nelle regioni della fascia temperata. Non ama i climi troppo rigidi e predilige i territori caratterizzati da inverni umidi e piovosi. In inverno non è raro trovarlo anche in ambienti urbani o sulle coste marine, dove il clima è meno rigido e la disponibilità di cibo è più ampia.
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La stagione degli amori per i beccaccini inizia ad aprile e le deposizioni si protraggono fino ad agosto. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un preciso rituale di corteggiamento, con il maschio che sorvola il territorio di nidificazione compiendo voli circolari e velocissime picchiate intorno alla femmina. In questa fase i litigi tra due maschi sono molto frequenti. In questo periodo la femmina si accoppia con più maschi, ma, poi ne sceglie uno e costruisce il nido. Il nido viene costruito in una buca nel terreno melmoso, molto vicino all’acqua. Viene imbottito con foglie e ramoscelli per renderlo più confortevole. La femmina depone in media quattro uova con il guscio marrone picchiettato di verde. Il colore del guscio serve per mimetizzare il nido e nasconderlo alla vista di eventuali predatori. La cova dura 21-22 giorni. Appena nati, i piccoli sono ciechi e nudi e dipendono dai genitori che li accudiscono e li nutrono. Le cure parentali sono affidate a entrambi i genitori e durano due settimane, dopodiché i piccoli spiccano il volo e abbandonano il nido. I giovani di beccaccino hanno il piumaggio bruno con riflessi bianchi e neri, le zampe grigie e il becco nero.
La dieta del beccaccino è composta principalmente da crostacei, larve, insetti, piccoli molluschi e vermi. Questa specie si procura da mangiare rovistando nel fango e nel terreno melmoso con il lungo becco che viene immerso verticalmente. Il becco, infatti, si apre completamente anche quando è immerso e così riesce ad afferrare eventuali prede. Non disdegna comunque di nutrirsi anche di vegetali come semi e frutti. In questa fase il becco si muove ritmicamente su e giù, come l’ago di una macchina per cucire. In volo il beccaccino ha un andamento ondulato. Mentre è in volo, emette un verso molto caratteristico simile a uno gnec-gnec. La principale tecnica di difesa adottata dal beccaccino dinanzi ad una minaccia è quella di accovacciarsi a terra e mimetizzarsi tra la vegetazione. Si tratta di un uccello dalle abitudini crepuscolari e terragnole. Trascorre gran parte della sera e della notte a cercare da mangiare nel fango, mentre durante il giorno resta appollaiato, ben nascosto dalla vegetazione, a riposare. A terra cammina molto velocemente con il corpo quasi orizzontale e il becco piegato verso il basso. E’ un uccello molto sospettoso e timoroso. Ha un udito molto sviluppato che utilizza per individuare subito eventuali situazioni di pericolo e fuggire via veloce in volo. E’ una specie gregaria e solitamente si sposta in piccoli gruppi anche per andare alla ricerca di cibo. Non si tratta di una specie protetta. Le principali minacce alla sua sopravvivenza sono comunque rappresentate dalla progressiva distruzione degli habitat naturali e di nidificazione e dalla caccia da parte dell’uomo.
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