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Il cavaliere d’Italia ha un’areale di distribuzione molto vasto che comprende l’Europa, l’Asia e parte dell’Africa. La distribuzione varia in base alla sottospecie, ma, in generale il Cavaliere d’Italia vero e proprio lo si può trovare in tutte le regioni che si affacciano sul Mediterraneo. In Europa si possono trovare fino in Germania e in Gran Bretagna. In Africa vivono lungo le coste del Mediterraneo e in Madagascar, mentre, in Asia si possono trovare nelle regioni centrali e nel sud-est del continente. In Italia vivono circa 5000 coppie nidificanti, concentrate per lo più lungo di Delta del Po, in Sardegna e in parte nelle zone lagunari della Puglia. La regione in cui si registra una più alta concentrazione di Cavalieri d’Italia è l’Emilia Romagna. Le altre sottospecie vivono nel continente americano e in Australia e Nuova Zelanda. Il suo habitat naturale è costituito da paludi, lagune e territori caratterizzati da acqua stagnanti e fondali sabbiosi. Non disdegnano ambienti artificiali come le risaie e le saline dove si stabiliscono sempre più spesso. Predilige le acque poco profonde e in alcuni casi si possono trovare anche in qualche laghetto artificiale. Essendo una specie migratrice tende a svernare nei paesi Africani.
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La stagione degli amori per i Cavalieri d’Italia inizia in Aprile e si protrae fino a giugno. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un preciso rituale di corteggiamento nel corso del quale il maschio si produce in eleganti danze per conquistare la femmina. Il nido è a forma di coppa ed è costituito principalmente da ramoscelli intrecciati. Può essere costruito sia in acqua, sia in qualche buca scavate nel terreno con le zampe. La femmina depone 3-4 uova dal guscio giallastro picchiettato di marrone. Le uova vengono covate per 4 settimane. Una volta nati i piccoli sono ciechi e nudi e vengono accuditi e nutriti da entrambi i genitori per circa un mese. I cuccioli imparano a volare dopo un mese e abbandonano presto il nido. Quando il nido è attaccato da qualche predatore, la femmina finge di avere un’ala rotta e comincia a far rumore per attirare verso di se il pericolo. Il predatore, infatti, per istinto è portato ad attaccare prima l’animale in difficoltà, lasciando perdere il nido. I giovani della specie hanno un piumaggio mimetico che gli consente di confondersi con l’ambiente circostante e nascondersi alla vista di eventuali predatori. I cavalieri d’Italia effettuano una sola covata l’anno, utilizzando per più anni consecutivi la stessa area di nidificazione. I maschi non esitano a lottare con altri esemplari anche di altre specie per difendere il proprio territorio.
L’alimentazione del Cavaliere d’Italia è composto essenzialmente di insetti e invertebrati. La sua dieta è basata su crostacei, molluschi, vermi e girini che vengono catturati scavando nella sabbia e nell’acqua con il lungo becco. Si nutre anche di alghe e piante acquatiche tipiche degli habitat palustri. E’ dotato di un’ottima vista e quindi riesce a cacciare anche di notte al buio. Si tratta di una specie gregaria quindi vive in piccole colonie anche durante il periodo riproduttivo. Spesso i nidi vengono costruiti vicini e insieme ad altre specie di uccelli. In Italia si tratta di una specie protetta dalla legge nazionale sulla tutela delle specie a rischio. Tra i principali rischi per la sua sopravvivenza ci sono l’inquinamento ambientale e la progressiva distruzione degli habitat naturali. Negli ultimi decenni si sta assistendo ad un progressivo aumento della popolazione mondiale dovuto all’aumento delle temperature anche nei paesi più freddi. Negli ultimi decenni, inoltre, la specie ha perso la sua naturale diffidenza nei confronti dell’uomo cominciando a colonizzare anche habitat come risaie e saline.
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