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La colombella ha un areale di distribuzione molto esteso. Vive in Europa, Asia e Africa Mediterranea. In Italia è presente in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna. Nonostante il vasto areale di distribuzione, gli esemplari di colombella non sono molto numerosi e negli ultimi decenni si è assistito ad un drastico decremento della popolazione. La specie nidifica in tutta l’Europa centro meridionale, compresa l’Italia. Il suo habitat naturale è costituito da boschi ad alto fusto vicini a radure e campagne. Non disdegna le aree costiere e le zone rocciose. Predilige comunque stabilirsi nei pressi di campi coltivati, radure e sottobosco, dove può trovare facilmente da mangiare, poichè la sua alimentazione è costituita principalmente da semi e granaglie. In alcuni casi può nidificare anche all’interno di edifici abbandonati e casolari di campagna. Essendo una specie migratrice tende a svernare nelle regioni dell’Africa mediterranea.
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La colombella è una specie monogama, il che significa che le coppie una volta formatesi restano insieme per tutta la stagione riproduttiva. La stagione degli amori coincide con la primavera. Inizia a marzo e si conclude ad agosto. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un complesso rituale di corteggiamento, con il maschio che compie ampi voli attorno alla femmina. Il nido viene costruito dalla femmina all’interno dell’area individuata dal maschio. La coppia collabora alla sua realizzazione. In genere il maschio raccoglie il materiale necessario e la femmina procede alla costruzione vera e propria. Il nido viene costruito al di sotto dei 1000 m all’interno di cavità presenti in alberi di altro fusto. In casi rari può nidificare anche in cavità rocciose. Il nido viene imbottito con rami, sterpi e foglie secche. La femmina in genere depone solo due uova da guscio bianco. Effettua in media tre deposizioni l’anno. La cova è affidata ad entrambi i genitori. La gestazione dura in media tre settimane. I pulcini appena nati sono nudi e ciechi. Vengono accuditi da entrambi i genitori e nutriti con il cosiddetto ‘latte di piccione’. Abbandonano il nido dopo un mese.
La colombella è essenzialmente vegetariana, il che significa che si ciba principalmente di granaglie e di alimenti di origine vegetale. La sua dieta è composta principalmente da semi, bacche e in alcuni casi anche di piccoli invertebrati come lumache e lombrichi. Il verso della colombella è molto simile a quello del colombo, un tubolare cupo e monotono ripetuto in sequenza. Si tratta di una specie gregaria e trascorre gran parte dell’anno in stormi, eccetto durante il periodo degli amori quando diventa più solitaria e guardinga. In inverno tende ad associarsi in stormi misti con i colombacci arrivando a raggiungere anche alcune centinaia di esemplari. Il volo della colombella non è molto veloce e tende a spostarsi sempre in gruppo. Si possono notare delle variazioni improvvise di direzione a seconda delle correnti. La colombella è considerata una specie in pericolo e il numero degli esemplari è notevolmente diminuito negli ultimi decenni. E’ inserita nella lista rossa delle specie a rischio. Tra le principali minacce per la sopravvivenza della specie c’è la progressiva distruzione degli habitat naturali e di nidificazione, con la scomparsi di alberi di alto fusto in cui poter nidificare. La colombella, inoltre, vive anche al competizione per la ricerca del cibo con il Colombaccio. E’ vietato la caccia e il prelievo in natura degli esemplari di colombella.
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