Questo volatile è stanziale per grandi periodi, prediligendo zone umide, come canneti acquitrini e per l’appunto paludi, nidifica in Europa, Africa ed Asia, particolarmente diffusa anche in Italia nelle regioni di Puglia, Calabria, Sardegna e Piemonte. Nonostante come abbiamo citato sopra il falco di palude sia una specie stanziale, alcune colonie settentrionali migrano nel periodo di agosto verso occidente iniziando dagli esemplari più giovani per finire con gli adulti a metà settembre. La migrazione inversa, invece, inizia da febbraio. Gli esemplari di questa specie riescono a raggiungere quote molto importanti durante il volo anche se preferiscono volare bassi per potersi procacciare del cibo, e raramente decidono di attraversare grandi superfici d’acqua.
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Il falco di palude, specialmente nel periodo di riproduzione,ossia in primavera, cerca zone molto umide in cui nidificare, dove la femmina assembla un nido di forma piatta costituito per lo più di canne ed erba secca, posizionato all’interno di canneti o addirittura a pelo d’acqua dove una quantità elevata di vegetazione possa permetterglielo. Le uova vengono deposte nei mesi primaverili che vanno da Aprile a Giugno, dopodiché la femmina incuberà un uovo per volta dai 31 ai 38 giorni. Una volta schiuse le uova i piccoli verranno sfamati dal becco della madre per una settimana, successivamente inizieranno ad essere indipendenti cibandosi da soli del nutrimento portato dai genitori all’interno del nido.
Nidificando vicino alle paludi, questo falco ha inserito nella sua catena alimentare pesci e anfibi, ma non disprezza uova e piccoli mammiferi. Mentre la femmina costruisce il nido il maschio continua a cacciare avvisando la compagna con un peculiare suono. Inoltre nel periodo dell’accoppiamento l’esemplare maschio volteggia e si diletta in acrobazie uniche sopra il luogo di nidificazione e nel territorio limitrofo.
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