falco pellegrino

Caratteristiche

Il falco pellegrino è un uccello appartenente alla specie dei Falconidi. Deve il suo nome alla presenza di una sorta di cappuccio nero sul capo, simile a quello un tempo utilizzato dai pellegrini. Si tratta di una specie di medie dimensioni. Gli adulti arrivano a misurare in media dai 40 ai 60 centimetri di lunghezza, con un’apertura alare di circa un metro. I due sessi sono molto simili tra loro, ma, le femmine si distinguono dai maschi per le dimensioni maggiori. Le femmine della specie, infatti, sono circa il 30% più grandi dei maschi. Il piumaggio è nero con riflessi metallici blu sul dorso e sulle ali. Queste ultime hanno una forma appuntita presentano le estremità nere. La parte inferiore del corpo è più chiara e presenta evidenti striature marroni e nere. La coda, lunga e sottile, ha una forma tondeggiante ed è nera con barre laterali bianche. La testa è nera, mentre i fianchi e la gola sono bianchi. La cera sul becco è gialla come anche le zampe. Becco e artigli, invece, sono neri. Il becco è appuntito e viene utilizzato per uccidere le eventuali prede. Gli occhi sono grandi e scuri con l’area orbitale gialla. Gli esemplari giovani si differenziano dagli adulti per la colorazione blu pallido della cera. Il corpo è compatto e massiccio. Attualmente sono state individuate circa 21 sottospecie che si differenziano sia per le dimensioni, sia per particolari nella colorazione del piumaggio.
falco pellegrino

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Habitat naturale

e distribuzione

Il falco pellegrino è presente in Europa, Asia, Africa mediterranea e Americhe. E' assente nei due poli. In Italia è stazionario. Si tratta di una specie estremamente adattabile caratteristica che le ha consentito negli anni di stabilirsi negli ambienti più disparati, dalla tundra delle regioni artiche fino ai deserti dell’Africa e dell’Australia. In generale, comunque, il suo habitat naturale è costituito da aree aperte e selvagge, dove trova luoghi adatti per la nidificazione e prede in abbondanza per nutrirsi. Predilige le zone rocciose con scarsa vegetazione. Lo si può avvistare facilmente nei pressi di scogliere, colline, paludi e cime montuose.Non ha paura dell’uomo e per questo non è insolito trovarlo a ridosso dei centri urbani e delle aree antropizzate. Può stabilirsi all’interno di edifici come campanili e torri o in costruzioni abbandonate dove va a caccia principalmente di piccioni. Non ama i luoghi chiusi o caratterizzati da una fitta vegetazione. Le popolazioni che vivono più a nord sono migratrici e tendono a svernare nei paesi più caldi come l’Africa mediterranea e l’area atlantica. Le migrazioni iniziano a settembre per quella autunnale e in marzo per quella primaverile.

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Riproduzione

falco pellegrinoIl falco pellegrino è una specie monogama. Le coppie una volta formatesi restano insieme tutta la vita. La stagione degli amori coincide con la primavera inoltrata e va dal mese di aprile a quello di luglio. La femmina costruisce il nido all’interno di buche e nicchie presenti nelle rocce, nei tronchi degli alberi o in qualche edificio abbandonato. In media vengono deposte dalla due alle sei uova che la femmina cova per circa un mese. Le uova di falco pellegrino sono bianche con macchie rosse e nere. Appena nati i piccoli sono ciechi e inetti. Dipendono in tutto dai genitori che li accudiscono e li nutrono. La prole lascia il nido intorno alla sesta settimana di vita. La femmina del falco pellegrino effettua un’unica covata l’anno.


falco pellegrino: Abitudini

e alimentazione

Il falco pellegrino si nutre essenzialmente di uccelli come pernici, anatre, cornacchie e gabbiani. Non disdegna comunque anche mammiferi come topi, scoiattoli e tassi. La composizione della dieta varia a seconda della stagione e degli animali disponibili. Il falco pellegrino è un rapace notturno e come tale ha abitudini crepuscolari. Durante il giorno resta appollaiato sui rami a riposare, mentre dopo il tramonto esce per andare a caccia di prede. Ha un carattere solitario e tende a vivere da solo o in coppia. In base al luogo in cui vive può essere sedentario o migratore. Il suo volo è agile e veloce, caratterizzato da lunghe planate intervallate da rapidi battiti di ali. Il suo grido d’allarme è molto acuto e penetrante. Avvista le prede dall’alto e poi le cattura gettandosi in picchiata ad una velocità di quasi 300 chilometri orari e afferrandole con i robusti artigli. Il falco pellegrino, infatti, è tra gli esseri viventi più veloci al mondo. Prima di iniziare la picchiata cerca di guadagnare la maggior quota possibile per poi piombare sulla preda e tramortirla con i talloni prima di ucciderla con il becco. Il falco pellegrino viene utilizzato fin da tempi antichissimi per la falconeria. In Italia il falco pellegrino è una specie protetta ed è severamente vietata l’uccisione e il prelievo in natura. A minacciare la sopravvivenza della specie ci sono vari fattori tra cui la depredazione dei nidi, la cattura degli esemplari per la falconeria, la progressiva distruzione degli habitat naturali e l’inquinamento causato dagli insetticidi. Molti esemplari, infine, muoiono perché restano impigliati nei cavi elettrici.



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