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La pernice rossa ha un’areale di distribuzione molto limitato. La si può trovare quasi esclusivamente in Europa e in Asia. In Europa vive principalmente nelle regioni occidentali ed è comune in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Corsica, in Spagna, nelle Azzorre e nelle Canarie. In Italia la si può trovare in Liguria e in Emilia Romagna. La popolazione italiana è sedentaria e nidificante. In Italia si stabilisce principalmente nelle zone appenniniche caratterizzate da vegetazione rada e distese soleggiate come pascoli, vigneti e oliveti. In Africa si può trovare nelle regioni nord-occidentali. Il suo habitat naturale è costituito essenzialmente dalla macchia mediterranea e da boschi cedui. Predilige zone aride e ricche di cespugli dove può trovare facilmente da mangiare. Si stabilisce nei pressi di campi coltivati, praterie e sassaie, tutti ambienti caratterizzati da un clima asciutto e assolato. Non ama la vegetazione troppo fitta, ma, si stabilisce in aree con vegetazione bassa e aperta. Evita i territori caratterizzati da clima boreale o oceanico. Il suo areale spesso coincide con quello della starna, anche se la pernice rossa non disdegna di stabilirsi anche lungo i versanti rocciosi.
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La stagione degli amori per la pernice rossa coincide con la primavera inoltrata. Gli accoppiamenti veri e propri iniziano a fine aprile, ma, i maschi individuano prima il territorio su cui poi costruiranno il nido, difendendolo da eventuali invasori. Il nido della pernice rossa è una sorta di buca scavata nel terreno e rivestita di erba secca e foglie. La femmina depone in media dalle 10 alle 18 uova che vengono covate per 21 giorni. La cova spetta alla femmina, mentre il maschio si occupa di difendere il territorio e la nidiata da eventuali predatori. In alcuni casi, la femmina prepara due nidi e depone le uova in entrambi lasciando anche al maschio l’onere di covarne uno. I piccoli appena nati sono accuditi e nutriti da entrambi i genitori per il primo mese di vita. I piccoli della pernice bianca sono nidifughi, il che significa che lasciano il nido subito dopo la nascita per seguire la madre alla ricerca del cibo. Sono molto precoci e ad un mese hanno già imparato a volare, ma, restano con i genitori ancora per alcune settimane.
La pernice rossa si ciba prevalentemente di vegetali e semi, anche se non è raro che arricchisca la sua dieta quotidiana con qualche insetto ricco di proteine. La dieta della pernice rossa è composta quindi da semi, legumi, cereali, germogli erbe, lombrichi, ragni e piccoli invertebrati. La specie non è abile nel volare a causa delle ali troppo piccole, e spicca il volo solo se costretta. Se minacciata, infatti, preferisce ricorrere alla fuga. Si tratta di una specie stazionaria e gregaria. Tende a stabilirsi in un territorio e ad abbandonarlo molto difficilmente. Durante l’anno vive in gruppi numerosi, per poi isolarsi durante il periodo degli amori. Timida e sospettosa, difficilmente si avvicina all’uomo o si lascia individuare. Si tratta di una specie terragnola, che trascorre gran parte della sua giornata sul terreno e solo di rado si posa sui rami degli alberi o su qualche palo come punto di osservazione. Il richiamo della pernice è molto caratteristico ed è udibile solo all’alba e al tramonto. La pernice rossa è un’ottima camminatrice e in caso di pericolo tende ad appiattirsi al suolo per nascondersi. La pernice rossa è una specie a rischio ed è inclusa nella Lista Rossa Italiana delle specie minacciate di estinzione. Tra le principali minacce per la sopravvivenza della specie ci sono la progressiva distruzione degli habitat naturali e delle zone di nidificazione. Il ricorso a metodi di agricoltura intensiva e all’utilizzo di pesticidi e insetticidi, inoltre, hanno di molto ridotto la possibilità della specie di trovare da mangiare. Un ultimo fattore di rischio, infine, è rappresentato dalla caccia per scopi alimentari.
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