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La quaglia ha un areale di distribuzione molto ampio. Vive in tutta Europa, in Asia Centrale, nelle regioni dell’Africa Mediterranea spingendosi fino all’Equatore e al Capo di Buona Speranza. Una sottospecie è presente anche nell’America del nord. Si tratta di una specie migratoria che tende a svernare nei paesi caldi dell’Africa e dell’Asia. Le migrazioni cominciano a Settembre e si prolungano fino alla fine di ottobre. I viaggi non avvengono in gruppo, ma, ciascun esemplare inizia la traversata in solitaria, per poi riunirsi in un secondo momento. Le zone preferite per trascorrere il periodo invernale sono principalmente quelle dell’Europa Meridionale, del Mar Nero, tra cui Grecia, Italia, Turchia, Spagna e le coste asiatiche della Cina e del Giappone. In Italia è nidificante e di doppio passo. L’habitat naturale delle quaglie è rappresentato da ampi spazi aperti, pianure e aree ricche di vegetazione, dove riescono a mimetizzarsi alla perfezione con l’ambiente circostante. Nelle zone di montagna si stabiliscono principalmente vicino a paludi e acquitrini. Elemento fondamentale, nell’habitat naturale della quaglia è la presenza di coltivazioni di cereali come frumento e segale che rappresenta la base della loro alimentazione.
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La stagione degli amori per le quaglie inizia più tardi rispetto alle altre specie appartenenti alla stessa famiglia. La femmina, infatti, comincia a costruire il nido nel mese di giugno. I nidi vengono costruiti a terra, all’interno di piccoli solchi scavati nei prati o nei campi di frumento e ben nascosti dalla vegetazione. All’interno dei nidi vengono poste delle foglie secche e degli steli di erba per renderli più soffici. In genere vengono deposte dalle otto alle quattordici uova dal guscio biancastro con macchie scure. La cova dura circa tre settimane. I piccoli appena nati sono ciechi e rivestiti da una sorta di lanugine. La madre li accudisce e li conduce subito con sé alla ricerca di cibo. I piccoli crescono molto velocemente e a due settimane di vita sono già capaci di volare e lasciano il nido. A un mese di vita possono già intraprendere la prima migrazione autunnale. La costruzione del nido e la cova sono affidate esclusivamente alla femmina che, di solito, compie due deposizioni l’anno. I maschi difendono il territorio dagli altri maschi e tendono ad emettere dei richiami particolari per attirare le femmine che rispondo con dei pigolii. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un preciso rituale di corteggiamento durante il quale il maschio gironzola intorno alla femmina offrendole del cibo trasportato nel becco. Se vivono in gruppi numerosi, praticano la poligamia, con i maschi che si accoppiano con più femmine. Nei gruppi piccoli diventano monogame.
L’alimentazione delle quaglie è costituita principalmente da semi, foglie e gemme a cui si aggiungono insetti e molluschi. Per favorire la digestione, le quaglie tendono a ingoiare piccoli ciottoli. La ricerca del cibo avviene sul suolo. Quando si trovano di fronte ad un pericolo, anziché volare via, tendono a scappare correndo velocemente. E’ un uccello dalle abitudini terricole e trascorre gran parte della giornata a terra spostandosi a passo svelto e muovendo continuamente la testa avanti e indietro. Il volo è breve e interrotto. Tra i cinque sensi, l’udito e la vista sono quelli maggiormente sviluppati. Poco socievole e solitaria, la quaglia evita qualsiasi contatto con l’uomo e con altri esemplari della sua specie, eccetto che durante le migrazioni e nel periodo della riproduzione. Nonostante queste sue caratteristiche ben si adatta a essere allevata in gabbia. La quaglia è allevata principalmente per scopi alimentari, poiché la sua carne è considerata un alimento molto pregiato. Molto ricercate sono anche le uova, piccole e molto saporite. Attualmente la specie è a rischio a causa della caccia da parte dell’uomo e per l’utilizzo di pesticidi che hanno ridotto di molto la quantità di cibo a disposizione.
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