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La starna ha un areale di distribuzione molto vasto che comprende gran parte dell’Europa, l’Asia, l’America settentrionale e parte dell’Africa Mediterranea. In Italia la starna si trova nelle zone collinari, mentre, in altri stati frequenta anche zone ricche di coltivazioni, dove riesce a trovare facilmente da mangiare. Il suo habitat naturale è costituito principalmente da aree aperte coltivate a cereali, frutteti e vigneti. La starna predilige territori caratterizzata dalla presenza di siepi basse, boschi e cespugli erbosi. Si tratta di un uccello molto adattabile e lo si può trovare negli habitat più diversi tra i 600 e gli 800 metri di altitudine. Fondamentale, affinchè un territorio venga occupato da un gruppo di starne, è la presenza di scarsa copertura arborea, cespugli e ampie distese di erba incolta. Difficilmente si stabilisce nelle foreste o nei boschi troppo fitti. Si tratta di una specie terricola, il che significa che trascorre gran parte della sua giornata sul terreno, quindi non necessita di alberi su cui poggiarsi, ma sono sufficienti siepi e cespugli dove potersi nascondere in caso di pericolo. Non ama i territori desertici, quelli rocciosi e le paludi.
La stagione degli amori per la starna coincide con l’arrivo della primavera. Le coppie, però, cominciano a formarsi già nel mese di febbraio, dopo la dispersione delle brigate invernali. In questa fase il maschio comincia a cantare per attirare le femmine e per difendere il suo territorio da altri maschi. Non sono rare lotte tra maschi per la conquista della femmina. Una volta avvenuto l’accoppiamento, la femmina comincia la costruzione del nido, intorno agli inizi di aprile. Il nido viene allestito all’interno di buche e depressioni del terreno che, all’occorrenza, vengono tappezzate con foglie e piume. Il luogo per l’allestimento del nido viene scelto con cura e solitamente viene collocato in un punto tranquillo, riparato e nascosto da cespugli. La starna depone da un minimo di 4 ad un massimo di 30 uova ad intervalli di circa due giorni l’una dall’altra. Le uova di starna hanno il guscio scuro. La cova è affidata esclusivamente alla femmina e dura quattro settimane. Le nascite si verificano sempre nel mese di giugno. I piccoli appena nati sono ciechi e coperti da una specie di lanugine fulva. Restano nel nido per due mesi e in questo periodo vengono accuditi e nutriti da entrambi i genitori. Pur trattandosi di uccelli granivori, i piccoli nelle prime settimane di vita vengono nutriti con insetti e piccoli invertebrati. Dopo due mesi il nucleo familiare accoglie anche altri individui della stessa specie.
La starna è un uccello granivoro. La sua alimentazione è costituita principalmente di erba, cereali, leguminose e semi vari. Si nutre, in minima parte anche di insetti, per lo più invertebrati e piccoli molluschi. La ricerca del cibo avviene a terra, scavando con le zampe e il becco nel terreno alla ricerca di semi o di insetti. Il consumo di insetti aumenta nel periodo della riproduzione e nella fase dell’allevamento dei nidiacei. Si tratta di un’animale stanziale e gregario. Le starne tendono a vivere in gruppi anche molto numerosi, specie durante l’inverno, quando la penuria di cibo porta più nuclei familiari ad unirsi, formando le cosiddette ‘brigate’. Il volo della starna è veloce, ma, radente al suolo. Si tratta di una specie molto guardinga e sospettosa e raramente si fa osservare dall’uomo. Caratteristica è la posizione assunta quando si trova sul terreno con la tipica andatura raccolta. Se spaventata, la starna tende ad appiattirsi al suolo e ad immobilizzarsi in attesa che il pericolo passi. Dinanzi ad una minaccia tende a scappare alzandosi faticosamente in volo.
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