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L’allodola è un passeriforme molto diffuso in Europa e in Asia. Si possono trovare anche nei paesi dell’Africa mediterranea, dove le popolazioni del nord si spostano durante l’inverno. Le popolazioni che vivono nelle regioni più meridionali, invece, sono stanziali. In Italia l’allodola è sia stanziale che migratrice. Il suo habitat naturale è costituito da campagne coltivate, pascoli, prati, steppe e dune sabbiose. Preferisce gli spazi aperti, caratterizzati dalla presenza di cespugli e aree erbose. Si tratta di una specie molto adattabile, che ha saputo colonizzare sia regioni a clima temperato sia quelle caratterizzate da climi più freddi e umidi. Nidifica principalmente in Europa, Asia e Africa del nord. In Italia nidifica su tutto il territorio nazionale.
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La stagione degli amori per le allodole coincide con l’arrivo della primavera. Le deposizioni avvengono tra i mesi di marzo e aprile. La femmina costruisce il nido all'interno di depressioni del terreno. Nella costruzione del nido viene aiutata dal maschio che trasporta i rametti, gli steli d’erba e altri materiali necessari. Una volta pronto il nido, la femmina depone in media dalle 3 alle 6 uova. Le uova di allodola sono grigiastre con macchie marroni. Vengono covate per circa due settimane dalla femmina. Appena nati i piccolo sono ciechi e nudi. Vengono nutriti da entrambi i genitori e dopo tre settimane sono già capaci di volare. La femmina dell’allodola può effettuare fino a tre covate l’anno. Nel periodo della riproduzione le allodole si estraniano dal gruppo e le coppie conducono una vita solitaria. Si tratta di una specie monogama, il che significa che le coppie una volta formatesi rimangono insieme per sempre. I maschi corteggiano le femmine con il cosiddetto ‘volo nuziale’. Il maschio, infatti, si esibisce in rocamboleschi volteggi che accompagna con un canto insistente. Durante la stagione riproduttiva la dieta dell’allodola è costituita principalmente da coleotteri, mentre i piccoli vengono nutriti solo con ragni e lepidotteri.
L’allodola è una specie gregaria. Vive in piccolo gruppi eccetto durante la stagione degli amori, quando le coppie tendono a condurre una vita solitaria. Durante le migrazioni si spostano in gruppi molto numerosi. Il volo è ondulato e caratterizzato da lunghe picchiate al suolo ad ali chiuse. Trascorre molto tempo al suolo a caccia di insetti e molluschi di cui nutrirsi. Anche la costruzione del nido avviene al suolo. La colorazione del piumaggio è funzionale alle sue abitudini terricole, poiché gli consentono di mimetizzarsi con il terreno e sfuggire alla vista di eventuali predatori. In caso di pericolo tende ad immobilizzarsi e accovacciarsi sul terreno. Una tecnica di difesa molto utilizzata dalle allodole, inoltre, è quella dell’attacco collettivo. La fuga resta, però, la tecnica di difesa preferita. L’allodola, infatti, non esita a spiccare velocemente il volo dinanzi al minimo segnale di pericolo. La sua dieta quotidiana è costituita principalmente di insetti, semi, germogli e foglie. Anche i nidiacei vengono nutriti con gli insetti. Si tratta di una specie considerata a rischio. La sopravvivenza dell’allodola, infatti, è minacciata da vari fattori quali: la distruzione del suo habitat naturale a causa di incendi e eccessiva urbanizzazione; la carenza di cibo a causa del massiccio utilizzo di insetticidi e diserbanti e l’attività venatoria, poiché l’allodola viene cacciata per scopi ornamentali, come animale da richiamo e per scopi alimentari. La carne di allodola, infatti, è considerata molto prelibata. Questi fattori hanno contribuito negli ultimi decenni ad un notevole decremento della popolazione, soprattutto nelle regioni dell’Europa occidentale.
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