gallo cedrone

Caratteristiche

Il gallo cedrone, noto anche come urogallo, è un uccello della famiglia dei pahasianidae. E’ il più grande tra i gallinacei e misura in media tra i sessanta e i settanta centimetri di lunghezza, con un’apertura alare che supera il metro e trenta. La coda è lunga circa 30 centimetri e complessivamente può arrivare a pesare fino a cinque chili. Il piumaggio è nero su gran parte del corpo con macchie bianche sulla coda. Il petto è verde acciaio. L’occhio è bruno e circondato da una membrana rossa. Il becco è bianco avorio, corto e arcuato. La specie è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale, con la femmina che si distingue dal maschio per le dimensioni ridotte e per il piumaggio più chiaro sul dorso e il petto rossastro. Entrambi i sessi presentano la coda arrotondata con piume nere punteggiate di bianco che viene spiegata come se fosse un ventaglio e le zampe ricoperte da piume. Il maschio presenta una sorta di barbetta sotto al mento. Attualmente si conoscono all'incirca 16 sottospecie.
Gallo cedrone

Piviere dorato

Prezzo: in offerta su Amazon a: 1,29€


Habitat naturale

e distribuzione

Il gallo cedrone è presente nelle regioni dell’Europa settentrionale e in particolare nei boschi della Scandinavia e delle Siberia. Si trova nelle regioni più settentrionali dell’Asia. In Italia vive principalmente sulle Alpi e in particolare nelle zone della provincia di Como e di Udine, mentre è praticamente estinto nelle alpi occidentali. Una sottospecie è presente anche nei Pirenei e sulle catene montuose della Spagna. Il suo habitat naturale è costituito da boschi d’alta montagna, situati tra i 1000 e i 1800 metri di altitudine, caratterizzati da piante di alto fusto come conifere e latifoglie e da cespugli bassi ricchi di bacche. Fondamentale per la sopravvivenza del gallo cedrone è la presenza di corsi d’acqua. Si tratta di una specie stazionaria e difficilmente lascia il suo territorio se non è costretto dalla necessità di procurarsi da mangiare. E’ molto sensibile ai cambiamenti dell’ambiente in cui vive e per queste ragioni la sopravvivenza della specie è minacciata dalla progressiva diminuzione e distruzione del suo habitat naturale.

  • gallo forcello Il Gallo Forcello, noto anche il nome di Fagiano di monte, è un volatile appartenente alla famiglia dei Fagiani. Il nome è dovuto alla forma a forcella, appunto, delle piume della coda dei maschi dell...
  • francolino di monte Il francolino di monte è un uccello appartenente alla famiglia dei Phasianide. E’ il più piccolo dei tetraonidi, con una lunghezza di appena 35 cm ed un peso di poco inferiore ai 400 grammi. Il piumag...
  • Fagiano allevamento Con il termine fagiano si intende un intero gruppo di uccelli appartenenti alla famiglia dei Phasianidae. Gli uccelli di questa famiglia hanno tutti caratteristiche simili: corpo slanciato, collo cort...
  • quaglia La quaglia comune è un piccolo uccello, appartenente alla famiglia dei Fagianidi, allevato principalmente per scopi alimentari. E’ l’unico galliforme al mondo capace di compiere migrazioni. Il piumagg...

I misteri di Cesena

Prezzo: in offerta su Amazon a: 10,2€
(Risparmi 1,8€)


Riproduzione

gallo cedrone Il gallo cedrone è famoso per i suoi canti d’amore e per il serrato corteggiamento della femmina. Il corteggiamento inizia in primavera e può protrarsi fino alla fine di maggio. Si tratta di una specie poligama, con i maschi che si accoppiano con più femmine nel corso della stessa stagione. Il nido è costruito all’interno di avvallamenti del terreno, in zone tranquille e riparate. In questo periodo il maschio sceglie la sua arena e esegue la “danza amorosa”: apre la coda a ventaglio, china il capo all'indietro e emette un canto molto spettacolare che serve per attirare la femmina nel suo territorio. In questa fase il maschio è molto vulnerabile poiché non vede e non sente e quindi diventa una facile preda. Un volta fecondata la femmina depone dalle 5 alle 12 uova. Il nido viene preparato con ramoscelli intrecciati, all'interno di avvallamenti del terreno, in zone riparate, ricche di sottobosco e nascoste alla vista. La cova dura circa quattro settimane, al termine delle quali i piccoli vengono alla luce ciechi e nudi e vengono nutriti dalla madre per tre mesi, fino all'autunno, quando poi lasciano il nido. Le femmine restano con la madre, mentre i maschi si allontanano e si dividono. Per difendere la nidiata, la femmina mette in atto la cosiddetta ‘parata della distrazione’. Si finge ferita per distrarre l’eventuale predatore e si fa trascinare lontano dal nido per poi scappare via.


gallo cedrone: Abitudini

e alimentazione

L’alimentazione del gallo cedrone è costituita essenzialmente da bacche, gemme, semi , insetti e foglie. In casi particolari può nutrirsi anche degli aghi di abete e di pino, riuscendo a sopravvivere anche in contesti duri e inospitali. Quando il suo territorio è completamente coperto dalla neve si rifugia sui rami degli alberi e si nutre delle foglie. I giovani, invece, si nutrono anche di insetti e piccoli invertebrati. In generale, comunque, la ricerca del cibo avviene al suolo dove trascorre gran parte delle sue giornate correndo tra i cespugli. Quando mangia, il gallo cedrone, tende ad ingerire anche della sabbia e pezzetti di ghiaia, necessari per favorire il processo di digestione. Beve spesso durante il giorno. Non ha particolari tecniche di caccia, poiché non è una specie abituata a predare, ma, reperisce il cibo scavando nel terreno. La carne dei maschi adulti è molto fibrosa e dura, mentre quella delle femmine e dei giovani è tenera e molto saporita. In primavera e in estate questi uccelli trascorrono le loro giornate a terra, mentre in inverno si rifugiano su qualche albero in attesa che le nevi si sciolgano e arrivi la bella stagione. Il gallo cedrone è un uccello dalla natura schiva e solitaria. Vive sempre da solo, ad eccezione del periodo degli accoppiamenti ed è molto diffidente nei confronti dell’uomo. Si tratta di una specie a rischio estinzione e quindi è protetta su tutto il territorio nazionale con il divieto assoluto di caccia.



COMMENTI SULL' ARTICOLO