![]() | Moulinex Prep'Line Sbattitore prepline 5 velocità 450w hm410 Pentole Cucina, 450 W, Bianco Prezzo: in offerta su Amazon a: 29€ (Risparmi 10,9€) |
Si tratta di un uccello tipico dell’Europa e delle regioni dell’Africa mediterranea. Nel corso dei secoli è stato introdotto dall’uomo anche nell’America settentrionale e in Australia, dove è riuscito ad ambientarsi alla perfezione. Lo si trova in tutta Europa, nelle regioni dell’Africa settentrionale, in Egitto, nel nord del Sahara, nel Medio Oriente e in India. In Italia è presente in tutte le regioni. In Spagna, Portogallo, Corsica e Sardegna è presente solo una varietà detta ‘storno nero’. Predilige le regioni a clima temperato e boreale. Il suo habitat naturale è costituito da campagne, campi coltivati, aree agricole e zone ai margini dei boschi. Trattandosi di una specie molto adattabile, lo storno si trova di frequente anche in ambienti fortemente urbanizzati come i centri cittadini, i parchi e i giardini pubblici. Predilige, comunque, le zone caratterizzate dalla presenza di cavità naturali dove poter nidificare. Lo storno non può essere definito una specie migratoria vera e propria poiché, a seconda del luogo in cui si trova, può essere stanziale o migratoria. In generale le specie che vivono nelle regioni più settentrionali tendono a svernare al sud durante l’inverno, per poi tornare in primavera per l’attività di nidificazione.
![]() | Relaxdays Figura Decorativa a Forma, Spaventa Aironi, Cenerino, con Asta, per Laghetto in Giardino, PE, Grigio Prezzo: in offerta su Amazon a: 24,9€ |
La stagione degli amori per gli storni coincide con la primavera inoltrata. Gli accoppiamenti iniziano a fine maggio e continuano fino alla fine di giugno. Nel corso della stagione riproduttiva vengono effettuate tre covate. Lo storno tende a nidificare ai margini dei boschi, nei pioppeti, ma anche nei cascinali di campagna e nei centri urbani. I nidi vengono costruiti all’interno di cavità naturali presenti nelle rocce e negli alberi o sotto tetti e grondaie. Ogni covata è composta da un minimo di quattro ad un massimo di nove uova dal guscio azzurro. La cova viene effettuata da entrambi i genitori. Le uova vengono covate per circa quindici giorni. Appena nati, i piccoli sono ciechi e nudi e dipendono in tutto dai genitori. Lasciano il nido dopo circa venti giorni. Gli storni sono soggetti a un comportamento tipico della specie detto ‘parassitismo di covata intraspecifico’. Le femmine, infatti, possono scegliere di deporre le loro uova nei nidi custoditi da altre femmine. Si pensa che tale espediente abbia come scopo finale quello di aumentare la produzione di uova.
Lo storno è una specie onnivora. La sua dieta è costituita da insetti, bacche, semi, frutta, piccoli invertebrati e anche scarti alimentari dell’uomo. In generale tende ad adattarsi alla disponibilità alimentare della stagione e del luogo in cui si trova. Gli storni pizzicano i semi e la frutta direttamente dai rami, mentre, si procurano gli insetti e gli invertebrati scavando nel terreno. A causa delle sue abitudini alimentari, questo uccello è considerato dannoso per le coltivazioni soprattutto nella fase della semina e in quella della maturazione dei frutti, arrivando a distruggere interi raccolti. Si tratta, comunque, di una specie protetta sia in Italia sia negli altri paesi europei. Gli storni sono uccelli gregari, vivono in gruppi numerosi durante tutto l’anno. Trascorrono la giornata alla ricerca del cibo nei campi coltivati e nei parchi, mentre, la sera si riuniscono tutti all’interno di ‘dormitori’ allestiti nei canneti o sulle cime degli alberi. Un tempo i dormitori erano individuati solo nelle zone di campagna o ai margini dei centri abitati, ma, negli ultimi anni questa abitudine sembra essere mutata e i ‘dormitori collettivi’ vengono creati all’interno delle città e nelle aree suburbane. Quando vengono attaccati dai predatori, gli storni si difendono disorientando la minaccia con evoluzioni di gruppo. Tra i predatori più pericolosi per gli storni ci sono i falchi, le donnole, le martore, i ghiri, e gli scoiattoli. Pur essendo protetta, la specie non è a rischio estinzione sia per la sua spiccata prolificità sia per la sua capacità di adattarsi a condizioni e ambienti diversi.
COMMENTI SULL' ARTICOLO