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Il merlo indiano è originario delle regioni tropicali dell’Asia e in particolare dell’India, dello Sri Lanka, dell’Indonesia e della Malesia. In natura il suo areale è molto ampio e va dall’Himalaya fino allo Sri Lanka, dalle Filippine fino al Pakistan e all’Indocina. In Europa vivono dodici sottospecie. Il loro habitat naturale è quello tipico delle foreste pluviali, le aree boschive costiere caratterizzate principalmente da zone ricche di vegetazione a clima temperato con tassi di umidità molto elevati con picchi anche del 70 percento. Alcune specie tendono a migrare verso le regioni più calde nel periodo invernale. I merli indiani sono animali molto robusti e in cattività si adattano a diversi ambienti. Sopportano bene il freddo, ma, non amano gli sbalzi bruschi di temperatura che possono causare raffreddamenti e polmoniti.
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La stagione degli amori per il merlo indiano coincide con l’arrivo della primavera. Raggiungono la maturità sessuale intorno ad un anno di vita e l’accoppiamento va da aprile ad agosto. Dopo l’accoppiamento la femmina provvede a costruire il nido all’interno di buchi nei tronchi o tra i cespugli. Il nido viene imbottito con fieno, fili di lana, muschio, foglie secche e rametti. Una volta pronto il nido la femmina depone al massimo tre uova. Le uova di merlo indiano si riconoscono perchè sono azzurrine con macchie rosa. Vengono covate per circa due settimane dalla femmina mentre una volta nati vengono accuditi da entrambi i genitori per circa un mese. Alla nascita i piccoli del merlo sono ciechi e nudi. Cominciano a mettere le piume intorno al ventiduesimo giorno. In cattività, invece, la riproduzione del merlo indiano è molto complessa, in primis perchè è difficile riconoscere il maschio dalla femmina. Se non si acquista una coppia già sessata allora bisogna procedere ad un test genetico per individuare il sesso. Una volta trovata la coppia bisogna posizionarla in una voliera esterna grande almeno 1,5 metri di larghezza e de di altezza. Bisogna lasciarli soli nella gabbia e attendere che si verifichi la riproduzione senza infastidirlo con controlli troppo frequenti. Quando la femmina comincerà a preparare il nido significherà che l’accoppiamento è andato a buon fine.
Il merlo indiano è tra gli uccelli domestici più ricercati per la sua capacità di riprodurre suoni e parole quasi alla perfezione. Quando si decide di allevare un merlo indiano come prima cosa occorre procurarsi una gabbia grande abbastanza per poterlo ospitare comodamente. Si consiglia di scegliere una gabbia rettangolare di almeno 80 centimetri di lunghezza e di 50 centimetri di altezza poichè i merli indiani tendono a spostarsi saltellando più che volando. Per far sentire l’animale più protetto e al sicuro si possono coprire tre lati della gabbia con della plastica trasparente. Questa copertura ha anche la funzione di proteggere l’animale da correnti d’aria e sbalzi di temperatura. La gabbia deve essere posizionata in una stanza abbastanza frequentata della casa, poichè si tratta di un animale molto socievole che ha bisogno di stare in compagnia per non cadere in depressione. Se si sceglie di tenere la gabbia in cucina bisogna fare attenzione a spostarla quando si cucina per evitare che i vapori e i fumi possano causare problemi di respirazione all’animale. La gabbia deve avere il fondo estraibile per consentire la pulizia quotidiana ed evitare problemi di tipo igienico sanitario. Il fondo della gabbia deve essere foderato con fogli di giornale o carta assorbente che va cambiata ogni giorno. La gabbia può essere fatta di ferro ma anche di legno, poichè, i merli indiani a differenza dei pappagalli non rosicchia le sbarre. All’interno della gabbia occorrerà prevedere tutta una serie di accessori indispensabili come i posatoi, le mangiatoie e i beverini. Per i posatoi si possono utilizzare rami naturali di circa 3 centimetri di diametro. Si possono usare i rami di salice, melo, cedro, betulla e pioppo, purchè siano stati lavati e disinfettati prima di essere introdotti all’interno della gabbia. Bisogna prevedere almeno due posatoi. Le mangiatoie devono essere in numero pari a quello degli animali ospitati all’interno della gabbia. I beverini devono essere esterni e dotati di un’apertura molto piccola per consentire solo l’introduzione del becco evitando pericoli di eventuali contaminazioni. In inverno se fa molto freddo potrebbe essere necessario utilizzare una lampada a raggi infrarossi per riscaldare l’ambiente all’interno della gabbia. Tutti gli accessori presenti all’interno della gabbia devono essere lavati e disinfettati almeno una volta a settimana. Le mangiatoie vanno svuotate e ripulite del cibo ogni sera. Altro accessori fondamentale, soprattutto in estate è la vaschetta con l’acqua per il bagno che in inverno può essere sostituita con la sabbia per consentire al merlo indiano di lavarsi. Per assecondare il carattere curioso e giocherellone del merlo si possono introdurre all’interno della gabbia anche dei giochi come tubi di cartone e altalene in corda naturale.
I merli indiani sono volatili molto forti e che ben si adattano ad habitat diversi e quindi difficilmente si ammalano. I merli sono però soggetti ad acari e parassiti che possono versare non pocchi problemi di salute. Per evitare infestazioni da parassiti bisogna pulire periodicamente gabbia e accessori e garantire una corretta alimentazione. Perché un merlo indiano sia sanno occorre garantirgli la possiblita di fare movimento ed evitare di esporlo a correnti e sbalzi di temperatura. I parassiti più pericolosi per i merli indiano sono gli acari e per combatterli si stevino spiazzare dell insetticida sui posatoi e nella gabbia.oltre agli acari le malattie più comuni del merlo indiano sono l'artrite, l'anemia, la scabbia, il catarro e i obesita. tra i sintomi più evidenti di un merlo in cattiva salute ci sono inappetenza, piume arruffate, e la depressione. Quando il merlo smette di cantare è quasi sempre a causa di una malattia. Altre malattie batteriche molto comuni sono la salmonellosi che provoca diarrea, riduzione di fertilità e nei casi più gravi mortalità. Piuttosto comune è la Salmonellosi. Causata da batteri chiamati Salmonelle, si manifesta solitamente con la classica diarrea, mortalità e riduzione della fertilità. Altra malattia molto diffusa tra i merli è l’aspergillosi causata da un fungo che attacca gli organi interno e causa problemi ai regno e ai polmoni ed è il più delle volte letale.
Ci sono poi altre malattie causate da funghi come la Candida. la tigna cutanea e delle penne e quelle molto più pericolose causate dai coccidi. I coccidi sono dei batteri dell’intestino che provocano, nei soggetti malati, diarrea e calo di peso che nei casi più gravi possono portare al decesso del merlo. I merli indiani sono soggetti anche a problemi causati dalla cattiva alimentazione. Una dieta troppo ricca di grassi può causare problemi al fegato, mentre troppe proteine causano problemi alle articolazioni. La carenza di vitamine al contrario può causare gravi scompensi respiratori. I merli indiani, inoltre sono soggetti alla malattia dell’accumulo di ferro nel fegato e nei tessuti che causa spesso la morte dell’animale.Un merlo indiano è un animale fantastico ed il fatto che questo uccello sappia parlare, o quantomeno sappia emettere dei suoni simili alla voce di un uomo e collegati a cose che sente realmente, è una delle cose più incredibili.
Questo animale viene infatti apprezzato principalmente per queste sue capacità, al di fuori dell'ordinario e sono tante le persone che vorrebbero avere un merlo indiano in casa da poter addestrare. Ma quanto costa e qual'è il prezzo del merlo indiano?Cerchiamo di rispondere a questa domanda partendo dal costo. Il costo in sè di un merlo indiano non è esagerato, in quanto si tratta di un uccello che non ha grandi esigenze in termini di spazio e alimentazione. Una gabbia ampia, del mangime specifico e l'acqua sono le cose che non devono mai mancare ad un merlo indiano e si tratta di spese contenute.La spesa più importante è in realtà l'acquisto, che può costare dai mille euro in su a seconda dell'esemplare, dell'età, delle sue capacità canore e di altri fattori.
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