Cavalli

Il cavallo è un mammifero ungulato appartenente alla famiglia Equidae. Reperti archeologici rilevati durante vari scavi, hanno permesso di datare orientativamente la presenza del cavallo sulla Terra già circa 55 milioni di anni fa. In quel periodo, com'è naturale intendere, il cavallo si presentava con caratteristiche decisamente differenti rispetto alle razze odierne, essendo dotato di almeno 4 dita (oggi ne ha solo una) e avendo un'altezza di soli 30 – 40 centimetri al garrese: sono queste, infatti, le misure dell'Hyracotherium, un piccolo animale dalla dentatura onnivora che viveva nelle foreste e che verosimilmente è l'antenato del nostro cavallo.

Nel tempo però, l'Hyracotherium si è progressivamente adattato all'ambiente esterno e ha quindi sviluppato differenti caratteristiche per meglio resistere ai cambiamenti: si sono così allungati gli arti ed è aumentata la statura, ... continua


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      prosegui ... , le dita sono diminuite mentre la dentatura si è andata modificando adattandosi ad una condizione di animale esclusivamente erbivoro.

      In America il cavallo risulta essersi estinto già in epoca preistorica, probabilmente anche a causa della caccia perpetrata dall'uomo, mentre in Europa ed in Asia si passò ben presto alla domesticazione e all'allevamento.

      Non si hanno dati certi su quando sia avvenuta la prima domesticazione del cavallo, di certo però appare evidente che questa si sia concretizzata più tardi rispetto a quella degli altri animali. Per quanto riguarda l'Asia, si presume che proprio dalle steppe mongole sia partita la prima fase di addomesticamento del cavallo intorno al 3000 AC , ad opera dei guerrieri che lo utilizzarono come animale da guerra durante la fondazione dell'Impero mongolo. All'epoca però l'animale addomesticato era il Tarpan, una sottospecie selvatica del cavallo estintasi intorno al 1918 -1919, molto simile all'attuale Equus Caballus, ossia al cavallo domestico.

      In Europa la domesticazione di questo animale avvenne in fase più tarda, anche se un filone di autori fa risalire l'addomesticamento del cavallo durante l'Età del Rame ad opera della cultura di Srednij Stong, molto in diffusa in Ucraina.

      Il cavallo è però uno dei quegli animali che, pur essendo stato addomesticato nel migliore dei modi, può divenire nuovamente selvatico e capace di provvedere da solo a sé stesso nel giro di pochissimo tempo se lasciato nuovamente in libertà.Ad oggi si contano circa 160 tipi di razze differenti di cavallo: ognuna di queste trova la sua origine in accoppiamenti naturali fra appartenenti a differenti razze, ma molto spesso risultano essere conseguenza di miglioramenti con altri incroci effettuati dall'uomo. L'unico cavallo definito “puro” è quello Arabo, selezionato da sempre fra i migliori esemplari grazie alla sue caratteristiche di perfetta armonia delle forme e per la grande intelligenza. Questi è infatti utilizzato come “miglioratore” delle altre razze, fra le quali si annovera anche quella famosissima e molto ricercata del cavallo Purosangue Inglese, velocissimo nella corsa e molto bravo nella corsa ad ostacoli.

      Molto nota ed importante è anche al razza Andalusa, diretta discendente del cavallo Arabo e di quello Berbero, e che ha contribuito a migliorare e creare moltissime razze, soprattutto quelle americane, essendo stata utilizzata nelle spedizioni dei conquistadores spagnoli del 500. La classificazione dei cavalli avviene o secondo corporatura oppure in base al temperamento. Nel primo caso distinguiamo in:

      1 . cavalli dolicomorfi: ne fanno parte tutte le razze cosiddette “leggere da sella” come l'Arabo, il Purosangue Inglese e i Trottatori;

      2 . cavalli mesomorfi: ne fanno parte tutte le razze cosiddette “da sella” come il Quarter Horse;

      3 . cavalli brachimorfi: ne fanno parte tutte le razze cosiddette “pesanti” ossia da tiro come lo Shire, il Gispy Vanner, ecc.

      La classificazione che invece avviene in base al temperamento del cavallo, distingue in:

      1 . cavalli purosangue;

      2 . cavalli mezzo sangue;

      3 . cavalli a sangue freddo.

      Il mantello più diffuso è di certo quello nero detto morello, anche se sono plausibili i colori baio e grigio. Il roano è il classico colore delle femmine e dei castroni, mentre uno stallone non può mai essere sauro o roano. Una classificazione più specifica suddivide i mantelli in:

      1 . mantelli semplici: quindi dal colore unico. Se l'animale ha un manto dal colore uniforme senza la presenza di macchie o peli bianchi, allora viene chiamato “mantello zaino”;

      2 . mantelli composti: contraddistinti dalla presenza di due colori separati oppure di due colori mescolati oppure ancora di tre colori mescolati.

      3 . mantelli a due pelami.

      Eventuali macchie bianche sulla fronte dell'animale vengono chiamate marcature e assumono vari nomi a seconda della propria forma specifica e della posizione. Le eventuali macchie bianche sugli arti inferiori prendono il nome di balzane.

      Per quanto riguarda l'altezza, in genere un cavallo può aggirarsi fra i 165 cm e i 180 cm al garrese, anche se il guiness dei primati ha visto raggiungere il record di 220 cm al garrese dal “cavallo di Sampson”.

      Cosa sarebbe stato dell'umanità senza il cavallo? Questa frase pronunciata nel film "Lo chiamavano trinità" è solo uno dei tanti omaggi che il mondo dell'arte e dello spettacolo ha offerto ai cavalli. Da Pegaso, il celebre cavallo alato della mitologia greca, a Furia, il coraggioso cavallo del West, il cinema, la pittura e la letteratura hanno spesso scelto di raccontare le storie di questi splendidi animali. Ma anche nella vita reale possiamo trovare alcune storie davvero belle diventate famose. Prima fra tutte quella di Seabiscuit, un cavallo che divenne simbolo della forza e della tenacia del popolo americano, stretto nella morsa della Grande Depressione. Proprio come gli americani, questo cavallo (considerato basso e grasso e con un difetto alla zampa anteriore) seppe rialzarsi e vincere numerose gare. Non dimentichiamoci poi di un campione tutto Italiano: Varenne. Considerato uno dei migliori trottatori di tutti i tempi, ha vinto nel periodo dal 2000 al 2002 numerose gare nazionali ed internazionali arrivando ad essere considerato "cavallo migliore dell'anno" in tre differenti nazioni (Italia, Francia e Stati Uniti).