1 . svezzamento: è il momento in cui il vitello viene progressivamente educato al passaggio nutrizionale dal latte al fieno e mangimi. Di solito questa fase avviene fra i 60 e gli 80 giorni dalla nascita, quindi circa a 3 – 4 mesi.
2 . ingrasso: subito dopo lo svezzamento, il vitello viene allevato con mangime e fieno in maniera graduale, cominciando prima con un chilo di mangime al giorno e un po' di fieno (senza esagerare). Una volta completato il passaggio dal latte al cibo solido, allora la giusta razione giornaliera sarà ponderata su di un chilo di mangime per ogni quintale di peso vivo dell'animale, più 2 – 3 chili di fino al giorno;
3 . finissaggio: è questa la fase che precede la vendita e la successiva macellazione, quando l'animale verrà prettamente nutrito con fieno e mangimi, integrati con cerali e fibra leggermente meno pieni di proteina rispetto a quelli dati durante la fase di ingrasso.
Le malattie del piede bovino. Nel moderno allevamento della bovina da latte |
Sicuramente per un vitello da ristallo è questa la fase più “sostanziosa” della propria vita. Durante questo periodo, infatti al vitello viene somministrata una dieta che prevede l'utilizzo di mangimi altamente proteici, volti a far ingrassare l'animale anche di uno o addirittura più chili al giorno. Questa fase richiede per l'allevatore anche un notevole dispendio di risorse economiche, che verranno consumate prettamente per l'acquisto del mangime che, per ipernutrire il vitello, dovrà essere potenziato con fibre, cereali, ecc.
In alcuni allevamenti intensivi, però, le condizioni dei vitelli da ingrasso non sono delle migliori, in quanto questi animali sono spesso costretti a mangiare anche sostanze dopanti ed ormoni che fanno accrescere in minor tempo la muscolatura.
Le condizioni dei vitelli da ristallo negli allevamenti intensivi sono continuo oggetto di critiche da parte non solo degli animalisti, ma anche dai consumatori abituali di carne. Infatti gli animali per essere ingrassati in fretta (a unico beneficio dell'allevatore) vengono costretti ad ingurgitare ormoni e pillole dopanti, senza contare gli antibiotici volti a rinforzare un animale che in realtà non ne avrebbe bisogno, ma che se si ammalasse rappresenterebbe un vero e proprio danno per il proprietario.
Condannate su più fronti anche le condizioni di stabulazione degli animali da ingrasso negli allevamenti intensivi, in quanto spesso mancano proprio i presupposti di legge che garantiscano all'animale la libertà per muoversi e per interagire con gli altri vitelli, il che rende depresso il bovino con conseguente alterazione del prodotto finale.
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