Papo PAP54023 Mastino Napoletano Prezzo: in offerta su Amazon a: 7,41€ |
L’aspetto del Mastino Napoletano è quello tipico di un cane da guardia e ad un primo sguardo incute sicuramente timore e rispetto. Il colore scuro, la mole non indifferente e la testa molto grande danno al cane un aspetto imponente. Nonostante l’aspetto fisico e le tradizioni della razza, utilizzata in passato per guerre e combattimenti, facciano pensare al mastino come ad un cane pericoloso, non bisogna trarre facili conclusioni. Sicuramente nel carattere di questo mastino è ancora presente una forte componente di aggressività ma spetta alle attenzioni ed all’educazione del padrone esaltare o minimizzare questa parte del carattere. Inoltre esistono diverse discendenze, diversi ceppi di questa razza che comportano una diversa aggressività del carattere. Generalmente comunque il carattere del Mastino Napoletano è equilibrato e se l’educazione inizia presto (a 3-4 mesi) si possono ottenere degli ottimi risultati, cioè cani affettuosi e docili.
Cane rustico, non soffre né il caldo né il freddo, ma per altri aspetti, come descriveremo più avanti nella parte dedicata alla salute ed alle malattie, è un cane che ha più di un problema.Standard del Mastino NapoletanoIl Mastino Napoletano è un cane dalla mole notevole, impiantato, robusto e con il tronco più lungo rispetto all’altezza al garrese. La testa deve essere non lunga e massiccia con cranio largo e la sua lunghezza totale deve essere pari a circa 3/10 dell’altezza al garrese. Nello spazio tra le orecchie il cranio è particolarmente piatto e visto di profilo risulta convesso. Lo stop è marcato ed il tartufo è sulla linea della canna nasale ed è di colore nero, simile al colore del mantello. Il muso è largo, alto e di lunghezza uguale a quella della fronte. La pelle sulla testa è abbondante, non aderente ai tessuti e lassa. Gli occhi sono piuttosto infossati, ben distanziati e di colore scuro mentre le orecchie sono piccole rispetto alle dimensioni del cane, triangolari ed inserite alte e piuttosto indietro. Il collo del Mastino Napoletano è corto, largo e tozzo mentre il corpo è lungo, robusto e dritto. Gli arti anteriori sono robusti, dritti e muscolosi mentre gli arti posteriori sono molto potenti e muscolosi con cosce muscolose e ben sviluppate.La coda è attaccata poco sotto il profilo del dorso, larga e grossa alla radice ma si assottiglia all’estremità. Il pelo è corto e denso, uniforme su tutto il corpo di colore variabile dal nero al piombo al grigio. Il Mastino Napoletano deve essere alto al garrese da 65 ai 75 cm nei maschi e da 60 a 68 cm nelle femmine. Il peso varia tra i 60-70 kg nei maschi e i 50-60 kg nelle femmine. Akio: I primi 1000 giorni con il mio Akita Prezzo: in offerta su Amazon a: 29,12€ |
L’alimentazione del Mastino Napoletano richiede attenzioni particolari perché deve variare sensibilmente durante le diverse fasi di crescita. Un mastino adulto mangia circa 1 kg di alimento al giorno ma è durante la fase di crescita che bisogna cambiare continuamente la quantità di alimento man mano che il cane aumenta di taglia. Il Mastino Napoletano raggiunge la maturità completa a 3 anni e il suo peso moltiplica anche di 100 volte in questo periodo e quindi la qualità del cibo deve essere ottima, così come la quantità deve essere adeguata.
Nonostante sia un cane di origini rustiche, il Mastino Napoletano soffre di qualche disturbo congenito piuttosto frequente. La displasia dell’anca si presenta con una frequenza significativa ma anche altri problemi, come ad esempio il rovesciamento delle palpebre, si presentano con una certa frequenza.
Malgrado le sue antiche origini, di questa razza si persero le tracce per numerosi anni. Fu solo nel corso della metà del XX secolo che un grande esperto cinofilo, Pietro Scanziani, lo riscoprì. Al tempo era allevato principalmente nella campagna napoletana, si presentava come più pesante e massiccio rispetto a quello precedentemente conosciuto, questo anche perchè il cane fu selezionato per le sue funzionalità lavorative. Vale la pena citare le parole che Scanziani scrisse dopo l'incontro con Guaglione, cioè quello che può essere considerato il capostipite dell'albero genealogico del mastino napoletano. Nel suo libro "Viaggio intorno al Molosso" scriveva: "Si chiamava Guaglione. V’erano otto cani da presa in quella prima mostra partenopea. Alcuni grigi come Bufariello e Zingarella; altri neri come Leone e Catarì; Moschella era serpata; solo Guaglione blu, possente e redivivo. Lo riconobbi all’istante: era uno dei cento che Paolo Emilio il Macedonico aveva portato in Roma al suo trionfo. Era il gran cane d’Epiro, figlio degli assiri, nipote dei tibetani, era il Molossus."
COMMENTI SULL' ARTICOLO